Were we ever at peace? The irreversible entanglement of science, politics and regimes of knowledge control
La centralità della scienza e della tecnologia per il potere economico e militare dello Stato in un sistema mondiale competitivo ha trasformato la pratica stessa della scienza, così come il ruolo dello Stato nell'economia politica della produzione e della circolazione della conoscenza. La produzione di nuova conoscenza fiorisce quando i ricercatori e le loro nuove idee circolano oltre i confini nazionali, mentre è in tensione con la determinazione dello Stato di limitare alcuni flussi di conoscenza attraverso i confini in nome della sicurezza nazionale ed economica. L’intervento discuterà l'evoluzione delle politiche adottate per regolare il flusso transnazionale di conoscenze sensibili, ma non classificate, dal governo degli Stati Uniti a partire dalla seconda guerra mondiale, nella sua competizione per l'influenza globale con l'Unione Sovietica e, più recentemente, con la Cina. I tentativi di conciliare l'"internazionalismo scientifico" con la regolamentazione delle conoscenze sensibili ideati durante la Guerra Fredda sono diventati sempre più fragili con l'ascesa della Cina quale potenza scientifica e tecnologica. Le possibilità di collaborazione scientifica internazionale si sono ridotte e le richieste di disaccoppiare i sistemi di ricerca occidentali e cinesi stanno prendendo piede, così come le richieste di interrompere la collaborazione scientifica con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.
Introducono: Guido Saracco (Rettore - Politecnico di Torino), Laura Montanaro (Prorettrice - Politecnico di Torino), Stefano Sacchi (Coordinatore Centro studi Theseus – Tecnologia, Società e Umanità - Politecnico di Torino), Roberto Lalli (Docente di Storia delle scienze e delle tecniche - Politecnico di Torino)
Interviene: John Krige, professore emerito presso la Scuola di Storia e Sociologia di Georgia Tech ad Atlanta. La sua ricerca si concentra sull'intersezione tra la storia della scienza, della tecnologia e della politica estera. È co-autore di Knowledge Regulation and National Security in Postwar America (University of Chicago Press, 2022) e curatore di Knowledge Flows in a Global Age. A Transnational Approach (University of Chicago Press, 2022). Nel 2020 è stato insignito del Francis Bacon Award in History and Philosophy of Science and Technology.